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35 Selected Studies - Luigi Rossi

A cura di Thomas Martin - Ed. IMC

Luigi Rossi (1810-1858) è oggi noto soprattutto per essere stato il maestro di Giovanni Bottesini, che gli dedicò i Tre Grandi Duetti per due contrabbassi ed ebbe sempre per lui parole riconoscenti ed affettuose. Docente a Milano dal 1834 al 1858, ebbe un ruolo fondamentale nello sviluppo della didattica del nostro strumento, scrivendo un Metodo per contrabbasso d’orchestra insieme al torinese Anglois (pubblicato da Ricordi), un Metodo manoscritto in tre volumi destinato ai concertisti, ed una vasta ed articolata collezione di trascrizioni, soprattutto dal violino, tra cui i 35 studi in esame, che furono pubblicati postumi, inseriti nella “Raccolta di 60 Studi” del suo allievo e successore nell’insegnamento Luigi Negri.

Nella stesura di queste trascrizioni Rossi si dimostra un didatta sorprendentemente moderno ed un musicista in possesso di una preparazione tecnica e musicale completa; va ricordato, infatti, che Bottesini fu il più celebre ma non l’unico virtuoso uscito dalla sua scuola, dove studiarono anche l’Arpesani - coautore insieme all’amico Bottesini del “Concerto a due contrabbassi” - ed il già citato Negri, autore di brani virtuosistici di un Metodo per contrabbasso a quattro corde.
In un’epoca dominata dal melodramma e dal virtuosismo di stampo paganiniano, Rossi invece di seguire il costume della sua epoca, creando un repertorio originale per il suo strumento, preferisce attingere direttamente dall’allora più moderna ed avanzata letteratura per violino solo, nell’evidente intento di elevare il contrabbasso al rango di strumento solista.

L’eccellente edizione curata da Thomas Martin per l'International Music Company presenta 11 studi di Kreutzer, (che presentano evidenti differenze rispetto alla trascrizione di Simandl oggi più diffusa); 10 studi di Libon, 3 di Mayseder, 1 di Polledro, 4 di Spohr, ed infine 4 Capricci di Rode.
Si tratta di brani di pregevole fattura e di notevole complessità, tanto che ancora oggi Kreutzer e Rode sono autori familiari a tutti i violinisti.

Per quanto concerne la versione contrabbassistica, alcuni studi (ad esempio i nn. 8, 10,16, 20, 26, 32, 35) presentano difficoltà paragonabili a quelle degli Studi di Mengoli o di Caimmi, risultando particolarmente interessanti per il contrabbassista, che si trova a dover riprodurre sul suo strumento stilemi ritmico-melodici propri del violino, aiutato in questo compito dalle intelligenti diteggiature proposte da Martin.

Si tratta quindi di un volume che non dovrebbe mancare nella biblioteca dei contrabbassisti, valido non solo dal punto di vista storico, ma soprattutto per il gran valore musicale di questi brani.

Piermario Murelli