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Crooning the AngerHenry Taylor Quartet:Enrico Sartori - Clarinet / Alt sax
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1 - Il Giallo |
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2 - Triadi |
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3 - Jesus Maria |
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4 - O.C. |
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5 - The Rebels |
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6 - Dvjie Kune |
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7 - Underdog |
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8 - The Crooner |
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Quando in genere si parla di jazz italiano si pensa essenzialmente a dei grandi nomi, eccelsi esecutori, maestri dei loro strumenti, che da anni calcano le platee di tutto il mondo e che sono specializzati nella proposizione di un repertorio di evergreen classici, a volte leggermente riarrangiati, essenzialmente non molto dissimili dagli originali: il mainstream italiano. Musicisti che da qualche tempo sono agli onori della cronaca per la loro indubbia perizia e, talvolta, anche per la loro capacità di giostrarsi nel marasma del mercato musicale nazionale.
Ora, ascoltate questo cd: Crooning the Anger, letteralmente “cantare la collera”...
Quattro giovani provenienti dalla scena bolognese, un substrato comune di collaborazioni con ensemble d’improvvisazione collettiva, una valente presenza strumentale. Ebbene, signori, se, come credo, come ho sempre pensato, come mi è stato insegnato, la musica è comunicazione, e come tale, evolve nel tempo e si confà alle aspettative dei soggetti riceventi, questo è jazz!!! Finalmente musica!!! Ascolto questo cd!!! Motivi trascinanti, coinvolgenti, ritmiche precise, non grande complessità ma eclettismo e originalità. Chiarezza d’intenti e ricchezza d’invettiva. Brani dal sapore moderno, originalissimi nella loro stessa concezione melodica, come Il giallo, la cui ritmica ed il bellissimo riff di contrabbasso sorreggono, si fondono e si amalgano con il tema, ottenendo un risultato di immediato coinvolgimento dell’auditore, la ubriacante O.C., in cui gli strumenti tutti concorrono a muoversi su questa atmosfera fatta di un ritmo sussultante su cui sax e piano sembrano giocare nella riproposizione continua di un tema estremamente piacevole. Ma sono solo alcuni degli esempi a cui potrei aggiungere anche altri brani Triadi, The rebels od Underdog, la cui originalità tematica si unisce ad una verve improvvisativa che i quattro non esauriscono mai, nemmeno per un istante, durante tutto il cd: De Rossi, che si dimostra un magnifico colorista oltre che un perfetto accompagnatore, Borghini la cui fecondità ritmico-melodica conferisce qualche cosa di assolutamente nuovo, eclettico e moderno al linguaggio contrabbassistico, Puglisi, un piano che agevolmente si fa strada con una voce personalissima ed una concezione armonica che attinge, senza mai cadere nella banalità, a generi ed universi musicali diversi, Sartori e la sua freschissima invettiva melodica che non forza mai l’ascoltatore anche nei momenti di massima improvvisazione.
Osservando l’unica composizione d’autore, Jesus Maria di Carla Bley, e The Crooner - essenzialmente una ballad moderna dai volutamente distorti sapori retrò -, posto a chiusura del progetto, dedicato a Tristan, Honsinger interpretiamo noi, vero nume tutelare della scena bolognese, figura attorno a cui, data la sua permanenza ed attività con i musicisti in questione, si è negli ultimi anni sviluppata una originalissima e feconda scena musicale jazzistica bolognese, è chiaro che gli Henry Taylor si impongono all’attenzione anche per una cosciente consapevolezza dei propri punti di riferimento e per un discorso musicale che esula dal mero intrattenimento, che certa politica artistica impone...
Henry Taylor, un progetto assolutamente disarmante per la sua maturità! Gente, ascoltate bene questo cd ed i suoi autori, ne sentirete parlare ancora in futuro...