Cd/Dvd

Lyne by Line


John Patitucci - Double Bass / 6-String Bass
Adam Rogers - Electric Guitar / Classic Guitar
Richard Wood - Violin
Chris Potter- Tenor Sax
Brian Blade - Drums


 

1 - The Root

 

2 - Agitato

3 - Circular

 

4 - Folklore

5 - Dry September

 

6 - Nana

7 - Theme and Variation for 6-String Bass and Strings

 

8 - Line By Line

9 - Evidence

 

10 - Jesus Is On The Machine

11 - Incarnation

 

12 - Soaring

13 - Tone Poem

Che John Patitucci fosse un artista eclettico era già cosa risaputa! Che fosse un fine compositore anche! Dodici album a proprio nome all’attivo parlano chiaro! Della sua maestria strumentale, sia sul basso elettrico che sul contrabbasso, non è nemmeno da parlarne! Che dire? Diciamo che in quest’album supera le aspettative.

Ricordo ancora le parole di un amico musicista che, di ritorno da un concerto del Wayne Shorter Quartett, alla mia domanda su come fosse andata rispose: “Fantastico! Incredibile! Della sezione ritmica non ci ho capito assolutamente nulla! Assolutamente avanti!!!”. L’allora sezione ritmica era la stessa di quest’album, John Patitucci e Brian Blade alla batteria! Ed in effetti l’affiatamento tra i due è sensazionale ed il loro modo di suonare sembra così slegato da ogni vincolo metrico e formale, quasi alla ricerca di una simbiosi e compendio di suoni, uno studio che va al di là della pura scomposizione ritmica per focalizzare l’attenzione più su un’esplorazione melodica e timbrica del suono.
A completare la formazione di Line By Line poi l’eclettico chitarrista Adam Rogers, musicista dal notevole background sia in campo jazzistico - Matt Garrison, John Zorn, David Binney, Uri Caine e Cassandra Wilson- che pop - Elvis Costello, Vitamin C e Alana Davis -, ma anche con una solida formazione classica acquisita durante il periodo di studi al Mannes College, partner ideale di un Patitucci che si spinge, sia a livello compositivo, sia a livello performativo, ben al di là dell’idioma jazzistico, presentando in quest’album composizioni proprie ed altrui dalla chiara ispirazione classica. E’ il caso di Incarnation o Soaring, la struttura delle quali è affidata all’esecuzione del quartetto d’archi composto da Sachi Patitucci al violoncello, Richard Rood ed Elizabeth Lim-Dutton ai violini e Lawrence Dutton alla viola, oltre al contrabbassista Jeremy Mccoy - Metropolitan Orchestra, New York - nel secondo dei due brani, ma anche da Theme and Variations for 6-String Bass and Strings dove il quartetto accompagna l’assolo del virtuoso Patitucci alle prese con il suo basso elettrico a sei corde Yamaha TRB JP2. Per non parlare della splendida rivisitazione di Nana di Manuel de Falla, la cui atmosfera iberica riecheggia rinnovata nel duo Patitucci-Rogers.

Patitucci è un virtuoso, si sa, ma la cui verve melodica non si esaurisce mai, neppure nell’ ispiratissimo brano a solo Jesus is on the Machine, di Missisipi Fred McDaniels.
Ovviamente nell’album, c’è spazio anche per il jazz, che rimane comunque la maggior fonte d’ispirazione dell’autore: Agitato e Line By Line sono le punte di diamante, alla cui realizzazione collabora anche il sensazionale sassofonista tenore Chris Potter, il cui suono si intreccia magnificamente in contrappunto con le voci di chitarra e contrabbasso.In effetti anche le altre composizioni dell’album, eccezion fatta per Evidence di Thelonius Monk, la cui rivisitazione funky impone una certa fedeltà ritmica, e anche The Root, brano di apertura, la cui base afro-caraibica - assolutamente sui generis!!!- permane per tutto il brano, presentano un costante intreccio melodico tra le voci strumentali, ai limiti del possibile anche della batteria, lasciando sbigottito l’ascoltatore, affascinato da una costruzione la cui struttura ritmica è volutamente elusa o nascosta, ma mai dimenticata.

Riccardo Valsecchi