Nuovi Orizzonti |
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Alberto Bocini |
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APPUNTI PER LO STUDIO DEL CONTRABBASSOI.Indicazioni GeneraliLa posizione del contrabbassoTenere il contrabbasso appoggiato alla parte sinistra dell’inguine, al fine di non immobilizzare il tronco ed inibire la spinta che proviene dai muscoli dorsali e dalla spalla. Scaricare il peso del proprio corpo su entrambe le gambe, che devono essere aperte all’incirca quanto la larghezza del bacino, con i piedi leggermente divaricati e le ginocchia non retroflesse. L’angolo del fondo dello strumento rispetto al piano costituito dall’addome dell’esecutore deve essere di circa 45 gradi. Impugnatura dell’arco e mano destraAppoggiare il polpastrello del dito medio sull’anello dell’arco e disporre indice, anulare e mignolo in posizione equidistante fra loro. Le dita devono aderire alla superficie del tallone e della bacchetta. Chiudere il pollice sul bordo dell’incavo interno del tallone, in modo che il dito sia flesso e l’articolazione della falange sia rivolta verso la punta dell’arco. Il braccio deve essere disteso e va evitata qualsiasi torsione del gomito. La sollecitazione della corda è la risultante di due componenti. La prima, verticale rispetto alla corda, è passiva dal punto di vista dell’impegno muscolare dell’esecutore ed è costituita dal peso del braccio. La seconda, orizzontale, implica un lavoro attivo da parte dell’esecutore ed è costituita dalla trazione e dalla spinta dell’arco. La leva data della mano destra – in cui indice e medio costituiscono la potenza, anulare e mignolo la resistenza e il pollice il fulcro – serve a compensare la debolezza fisiologica della cavata nella seconda metà dell’arco. Mano sinistraSchiacciare le corde avendo cura di mantenere ad ogni momento l’opposizione tra medio e pollice. Quest’ultimo deve appoggiarsi al manico un po’ “di taglio” senza retroflettersi. La mano, il polso e l’avambraccio devono essere mantenuti su un’ideale line retta. Le dita devono premere le corde quanto basta ad abbassarle, ma non di più. Qualsiasi pressione eccessiva compromette l’elasticità della mano. L’esecuzione degli spostamenti ed il vibrato. II.Esercizi giornalieri per l’arcoa) appoggiare l’avambraccio e la mano su di un piano e muovere la mano tenendo fermo l’avambraccio. La mano deve essere aperta e distesa e nel movimento non si deve perdere l’adesione del polso e delle dita con il piano. Esercizi: Ex.1:15 minuti di note lunghe a metronomo θ = 60 (almeno 12 battiti di metronomo per nota) con il solo peso del braccio, mantenendo costante la velocità dell’arco in ogni sua porzione. Tanto più si riesce a scaricare il peso del braccio sulle corde, quanto più le note lunghe vanno eseguite al ponticello. |
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Ex.2:5 minuti di corde vuote tutto l’arco (alternando varie combinazioni di salti) | ||||
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Ex.3:5 minuti di corde vuote legate | ||||
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Ex.4:esercizio per il balzato. Da eseguire nella prima metà dell’arco, minimizzando i movimenti. In seguito compiere il medesimo movimento arrivando solo a sfiorare la III corda, ma senza suonarla. | ||||
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Davide Botto | ||||
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