Cd/Dvd

Bassic*Cello


Catalin Rotaru - Double Bass
Thomas Landschoot - Cello
Andrew Campbell - Piano
Baruch Meir -Piano


Sonata for Cello and Piano No. 1 in E Minor, op. 38 - Johannes Brahms

 

Chaconne from Partita No. 2 in D minor, BWV 1004 for solo violin - J.S Bach

Sonata for Cello and Piano, op. 19 - Sergei Rachmaninoff

Prima di tutto, il Repertorio: Sonata per Violoncello e Pianoforte N.° 1 in Mi Minore Op.38 di Johannes Brahm, composta nel 1862-65 e dedicata all’amico Josef Gänsbacher, professore di canto presso l’Accademia Viennese e violoncellista dilettante; in tre movimenti, il primo dei quali - “Allegro ma non troppo” -, presenta le caratteristiche tipiche della “forma a sonata”, con una struttura tripartita - esposizione, sviluppo, ripresa -, caratterizzata da una sensuale e viva bellezza del tema iniziale e del secondo tema, e dall’intrigante ed elaborata progressione armonica dello sviluppo, seguito da un “Allegretto quasi Minuetto”, un viaggio fra gli stilemi musicali barocchi, soprattutto nella ricercatezza dell’ornamentazione, e da un terzo movimento “Allegro”, in stile fugato, secondo il modello dell’Arte della fuga di Bach. Ed è proprio con una delle opere più belle di Johannes Sebastian Bach che si prosegue, la Partita N.° 2, scritta probabilmente tra il 1717 ed il 1723 in ricordo della prima moglie, Maria Barbara, ed in particolare, con il quinto movimento, la Ciaccona, noto per la difficoltà d’esecuzione, originariamente scritto per violino, ma banco di prova per le più disparate trasposizioni - per piano, di Ferruccio Busoni, o per chitarra, di Andres Segovia, solo per citarne alcune -. Infine, la Sonata per Violoncello e Pianoforte op.19 di Sergei Rachmaninoff , completata nel 1901 e dedicata al violoncellista Anatol Brandukov: in quattro movimenti, rappresenta un esempio assoluto di convergenza tra ispirazione romantica pura, secondo l’esempio Schumanniano in particolare, attenzione virtuosistica allo strumento - si veda a proposito le pagine dell’Allegro scherzando, in cui trovano spazio le doti di pianista dell’autore, e, nell’album a cui stiamo prestando ascolto, l’espressività di Mr. Andrew Campbell - e nazionalismo musicale russo, Tschaikovsky e Rimsky Korsakov sopra tutti, che fornisce gli spunti, alle soglie del XIX sec, per una moderna sensualità melodica ed armonica. Tre composizioni che, come si può notare, nonostante la distanza temporale e culturale di concezione, presentano alcune caratteristiche analoghe: prima di tutto il virtuosismo, che, non a torto, li pone tra i classici di repertorio, non solo dei rispettivi strumenti dedicatari, ma anche, soprattutto se si pensa alla Ciaccona, per altra strumentazione; poi la spiccata tendenza all’utilizzo di progressioni armoniche vivaci e caratterizzanti, che nel loro muoversi sorreggono la struttura formale, di cui l’intrecciarsi contrappuntistico, l’utilizzo fugato del materiale melodico e la variazione ed espansione dello stesso costituiscono le forme di sviluppo principali; poi un sottile ed ideale filo storico-semiologico, secondo uno schema che unisce l’opera di Bach a quella del romantico Brahm, grande ammiratore e studioso del Kantor della Thomas Kirche di Lipsia, e muove verso uno degli epigoni più interessanti del romanticismo musicale, il pianista Sergej Rachmaninoff.

L’interpretazione: è chiaro che l’attenzione riservata alla selezione del repertorio da parte del M.° Rotaru non può essere ascritta al solo aspetto virtuosistico, ma piuttosto ad una precisa scelta stilistica, che affonda le radici in una pratica esecutiva che lo vede come uno dei più interessanti strumentisti da camera in attività, in particolare per quello che riguarda la musica romantica. Ad avvalorare questa tesi, le importanti posizioni prese in ambito interpretativo: per esempio la scelta di una pulsazione metronomica più lenta per l’"Allegro ma non troppo" della Sonata di Brahm - proposta qui nella versione di Joseph Prunner per contrabbasso - secondo una prospettiva musicologica che intravede in questo movimento tutte le caratteristiche melodiche, ritmiche ed agogiche di un tempo più lento, quale l’Andante - prassi inaugurata nella storica registrazione da parte di Jacqueline Du Pre e Daniel Barenboim per la EMI - oppure, di rimanere, per quanto riguarda entrambe le sonate, nell’ambito di registro originale della partitura per violoncello, con lievi e poco significanti modifiche; infine la bellissima trascrizione della Ciaccona bachiana, il cui intreccio contrappuntistico dell’originale scrittura per violino è rivisitato dall’arrangiamento per contrabbasso e violoncello - Thomas Landschott -, alla ricerca di un’amalgama sonora orientata verso un suono che dia l’idea del pieno orchestrale - e non si dimentichi, a tal proposito, che uno degli arrangiamenti più famosi della stessa è proprio per orchestra del leggendario Leopold Stokowsky -.

Infine, l’esecuzione: mai fine a se stessa, ma sempre inserita e contestualizzata nel repertorio che affronta, sia per le sapienti scelte espressive, sia per l’abilità tecnica, che permettono al nostro di sconfinare in un territorio assolutamente impensabile per il contrabbasso nel periodo di composizione di queste musiche, mettendo in mostra i progressi della scienza didattica dello strumento. ma anche conferendo a queste opere d’arte di infinita bellezza nuova linfa vitale e nuovi colori; inoltre, da notare, la professionalità dei musicisti chiamati a partecipare al progetto - Thomas Landschoot al viloncello, Andrew Campbell e Baruch Meir al piano -.

Un album che non solo si consiglia per il sensuale piacere dell’ascolto, non solo per l’importante ampliamento del repertorio contrabbassistico, ma anche per la fondamentale attenzione ad un approccio interpretativo cosciente, meditato e propositivo, a cui il nostro Rotaru, musicista intelligente e virtuoso, non dimentica mai di porre attenzione.

Riccardo Valsecchi