Movin’ in the Movies - Trio “Nino Rota” & Alberto Bocini

 

1.Suite drammironica

 

2.C'era una volta in America

3.Gabriel's oboe

 

4.La vita è bella

 

5.Morvanota

6.Suite felliniana '52-'63

 

7.I promessi sposi

 

8.Nuovo Cinema Paradiso

 

9.Minisuite felliniana

Tre grandi compositori: Nino Rota classe 1911, Ennio Morricone classe 1928, Nicola Piovani classe 1946; la scuola italiana di musica per film. Tre grandi maestri dell'accompagnamento musicale alla pellicola cinematografica che hanno segnato con la loro produzione una linea di continuità unica, caratterizzata da componenti stilistiche comuni: uno spiccato senso della forma e delle modalità drammaturgiche ereditato dalla tradizione operistica ottocentesca, l'apertura versole moderne correnti internazionali del secolo ventesimo, in nome di un rinnovamento del linguaggio musicale italiano e la conseguente ricerca di soluzioni armoniche più ardite, nonché di una maggiore complessità strumentale, senza tralasciare riferimenti, citazioni ed estratti dal mondo della canzone popolare o leggera. Quattro esecutori d'eccezione: Nicola Mazzanti, flautista e ottavinista dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, didatta di fama internazionale, Antonio Pavani, Prima Viola dell'Orchestra Internazionale d'Italia, dell'Orchestra da Camera Fiorentina e dell'Orchestra Filarmonica Italiana, Alberto Bocini, solista e didatta di grande nomea, già Primo Contrabbasso dell'Accademia Nazionale di S.Cecilia, dell'Orchestra del Teatro alla Scala, della London Symphony Orchestra e dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, nonché ideatore della NBB Records, etichetta indipendente volta alla promozione di materiale musicale legato al "suono grave" del contrabbasso, ed Alessandro Cavicchi, pianista, arrangiatore e compositore, artefice del progetto "Insieme cameristico Nino Rota" ed autore di composizioni e fiabe musicali per bambini (Cenerentola). Un nobile intento: rendere omaggio ad un secolo di produzione musicale cinematografica italiana dando voce a temi musicali noti, attinti dal repertorio dei tre rappresentanti del genere più famosi ed ammirati. Ad un primo sguardo ci si accorge subito che l'ensemble, benchè di dimensione cameristiche, sembra appositamente scelto per coprire l'estensione completa di un più ampio contesto orchestrale: l'ottavino ed il flauto, in rappresentanza della sezione dei fiati, gli strumento più acuto dell'orchestra, la viola con il suo range di frequenza medio alto, il contrabbasso, dal peculiare suono grave, ed il pianoforte, con la caratteristica completezza acustica ed armonica. In effetti, è innegabile che, a parte qualche episodio dove sembra prevalere la vena canzonistica - Morvanota in particolare, o il movimento dai sapori jazzistici che porta verso la riesposizione del tema iniziale in chiusura di Nuovo Cinema Paradiso, ma anche parti delle due suite dedicate al sodalizio Rota-Fellini - in genere la strutturazione dei pezzi sembra avere quel respiro, quella densità tematica e quella ricchezza timbrica abitualmente più consona ad un assetto sinfonico che cameristico. A testimonianza di ciò vi è per esempio la tendenza pressoché omogenea a riservare ruoli ben precisi ad ogni strumento, sicché il contrabbasso di Bocini raramente si lascia andare ad episodi virtuosistici, ma mantiene un sostegno ritmico e timbrico ben saldo, mentre l'ottavino ed il flauto, strumenti melodico per eccellenza, fanno a lungo da prime donne, seguiti ma mai surclassati dalla viola e dal piano, il quale, dal canto suo, suggerisce, preciso ed accondiscendente, il proprio sostegno armonico e ritmico. Un secondo aspetto che risalta è la tendenza ad utilizzare le citazioni da film come materiali tematici che si susseguono, si uniscono, si sovrappongono e si accavallano fino a diventare il vero nesso formale attraverso il quale poter interpretare la struttura di composizioni quali la Suite drammironica, che intreccia temi tratti da Il padrino di Coppola, Gian Burrasca della Wertmuller - al quale si unisce in un abile gioco contrappuntistico tra viola e flauto il motivo del film di Coppola - Romeo e Giulietta di Zeffirelli ed i I Clown di Fellini, o la Suite felliniana '52-'63 e la Minisuite felliniana, che, attraverso l'esposizione di leit-motiv famosi tratti da classici del cinema mondiale, rendono omaggio al binomio allo stesso tempo geniale e magico tra il compositore Nino Rota ed il regista Federico Fellini. Assolutamente centrato in queste due tracce l'alternanza tra un arrangiamento quasi cabarettistico, a cui è dato un forte impulso dal contrabbasso pizzicato del M.° Bocini, con dei "tutti forti" e momenti ariosi, che richiama felicemente alla memoria le atmosfere deliranti e surreali dell'universo felliniano, in un trascendere di emozioni e forti sensazioni che lasciano l'ascoltatore nella piacevolezza del ricordo cinematografico. Un discorso a parte meritano le composizioni basate su materiale attinto da un'unica pellicola: qui la linea guida di una possibile lettura musicale è data dall'alternanza di esposizioni tematiche da parte dei diversi strumenti solistici, che si arricchiscono attraverso una sorta di dialogo polifonico che raggiunge apici di massima saggezza contrappuntistica in episodi quali Gabriel's Oboe, dal film The Mission, nonché La vita è bella, dall'omonimo film di Benigni. Direi che questi grandi musicisti, conosciuti più per le loro doti di strumentisti classici, in questo Cd si spingono ben al di là di una semplice ottima esecuzione di repertori già assodati e di facile successo, dimostrando una coscienza critica ed analitica che li porta ad assumere scelte precise e ben definite d'arrangiamento, con il risultato di un ascolto emozionante e trascinante, che ripercorre nella memoria suoni, atmosfere e immagini di un Italia cinematografica cresciuta all'ombra di questi tre grandi nomi del panorama musicale mondiale.

Riccardo Valsecchi